Alvise Raimondi

Stati di Fatto nasce come atto fondativo di un archivio visivo che possa essere un contributo alla riflessione sul tema della rigenerazione urbana.

Su questa intenzione, i tre autori prestano il loro sguardo ad un area definita, in cui il perimetro geografico è un pretesto per indagare nel profondo quel paesaggio della funzione che diviene città diffusa e continua, sulle le tracce di quell’identità connessa e generata dalla pianura padana, che qui inizia o finisce.

L’area dell’ex mercato ortofrutticolo di Cesena è osservata come un unità base, contenente in se tutti gli elementi identitari di quel paesaggio produttivo tutt’altro che anonimo, generato da infinite dimensioni morali in cui azioni e trasformazioni, sopratutto spontanee, si sono succedute per assolvere alle funzioni che concorrono all’abitare, ma che al contempo non ha mai trasgredito quei tracciati ancestrali, definiti dalla Via Emilia dalla maglia della centuriazione romana.

Questo nucleo iniziale di trentaquattro fotografie si propone come un quaderno sui generis, per coerenza col suo primo luogo espositivo (la Biblioteca Malatestiana di Cesena) ed al contempo un libro a leporello pronto a viaggiare, di fatto l’antipode del “site specific”, sempre aperto alla consultazione.